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Cantamaggio Belfiore

Scritto da Mauro Zampolini on .

Nel 1975 un gruppo di ragazzi di Belfiore decise di ritualizzare una tradizione tipica delle campagne umbre, img781canzoni (stornelli) ereditati dalla tradizione centenaria delle nostre terre. La festa consisteva in canti itineranti a Belfiore e le frazioni vicine con sosta di casa in casa. Gli abitanti offrivano beni in natura, salumi, pane, frutta ma soprattutto vino e si procedeva fino a tarda notte.

I giorni seguenti si organizzava una taverna dove si potevano apprezzare cibi della tradizione contadina, bruschette con l'ottimo olio di Belfiore, "Facioli co le cotiche", "crescia su lu focu" e buon vino.

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Collateralmente si organizzavano giochi tradizionali per i ragazzi del paese come elemento di sana competizione e consolidamneto di amicizia.

Per anni il cantamaggio ha costituito un elemento di notevole aggregazione tra i giovani del paese e ha rinsaldato quel rapporto tra tradizione, cultura e vita reale che è a fondamento di una buona e sana socializzazione.

La storia del Cantamaggio

Il canto rituale di questua del Cantamaggio celebra l’avvento della primavera il risveglio della natura e, con essa, lo sviluppo del nuovo raccolto. Esso affonda le sue radici nei riti pagani di fertilità e augurio di benessere per la comunità. Veniva cantato la notte tra il 30 aprile e il primo maggio, casa per casa, da gruppi di cantori ‘maggianti’ (solo voci maschili), che si accompagnavano con l’organetto, il triangolo, il ‘cembalo’ (cioè il tamburello). 

Le origini della festa di maggio sono comunque molto antiche. Si celebravano in diverse nazioni europee. In tempi antichi i romani veneravano la dea Maja e la dea Flora, le feste venivano chiamate Majurama e Floralia. La prima personificava il rinascere della vegetazione in primavera e la fertilità della terra e probabilmente fu acquisita dai romani dalla tradizione sannitica descritta nella Tavola Oscana. Alcuni riferiscono il culto di Maia (figlia di Atlante e madre di Ermes, ninfa del monte Cillene) alla tradizione greca e successivamente acquisita in Italia e a Roma.

I cronisti del 1200 decrivono i Maggi Medievali con il Signore dell'Amore e la contessa di Maggio che si muovono cantando e Ballando odorni di fiori. Più recentememente se ne trovano tracce nelle poesie famose dell' '800 come la festa primaverile descritta da Leopardi nelle "ricordanze" e la "Maggiolata" di Giosué Carducci.

Nei tempi moderni il rito del Cantamaggio viene ripetuto ogni anno nelle diverse località italiane. L'Umbria ha diversi tipi di manifestazioni, dai semplici canti di Valtopina e di Preci alla festa cittadina di Terni.

Non abbiamo la documentazione musicale del Cantamaggio Belfiorese ma le strofe erano molto simili all'esempio seguente che documenta il cantamaggio di valtopina: